Già nell’Antichità era nota l’importanza di vivere pienamente l’istante presente: nelle Odi, il Poeta latino Orazio scriveva “carpe diem”, letteralmente “cogli il giorno”, troppo liberamente tradotto in “cogli l’attimo”, anche se la traduzione più appropriata sarebbe “vivi il presente”.
Tuttavia, ciò che accade molto spesso a tutti è di essere più concentrati su quello che avverrà in futuro, talvolta provando ansia nell’attesa di un possibile evento spiacevole. Altre volte ripensiamo con nostalgia, tristezza, rimpianti e rimorsi a quello che è già accaduto, sperimentando l’impotenza di non poter agire per cambiare il passato.
Eppure l’unico tempo in cui stiamo effettivamente vivendo è il presente, il “qui e ora”: in questo tempo possiamo sentire, decidere, agire, non agire… in una parola: vivere!
Per questo è importante essere pienamente consapevoli del momento presente, dargli valore e concentrarsi di più e meglio su quello che c’è, anziché su ciò che non c’è.
Il senso dell’attualità non è altro che l’apprezzamento che ogni evento accade nel presente. Quindi, come diceva F.Perls (1947) «non c’è altra realtà che il presente» e ancora «per me nulla esiste eccetto l’adesso. Ora-esperienza-consapevolezza-realtà. Il passato non è più, il futuro non è ancora».
Ciò non corrisponde ovviamente alla negazione del passato e del futuro, dimensioni che nel presente conservano un autentico significato. Laura Perls (1992) afferma che «quanto esiste, esiste qui ed ora, il passato esiste ora come memoria, nostalgia, rimpianto, risentimento, fantasia, leggenda o storia. Il futuro esiste qui e ora nel presente attuale come anticipazione, pianificazione, saggio, aspettativa e speranza o timore o disperazione.
Il radicamento nel qui e ora con il mio corpo, le mie sensazioni, le mie emozioni e i miei pensieri, che sono me, mi permettono di verificare in concreto la qualità delle interazioni con l’ambiente e di verificare di conseguenza attraverso il lavoro sulla consapevolezza quanto queste interazioni siano o non siano soddisfacenti e forse migliorabili.
Molte sono le modalità per radicarsi nel tempo presente, tra queste vi sono certamente tutte le pratiche meditative, la concentrazione sul respiro, la Mindfulness, ma anche molte attività esperienziali (es. attività teatrale) che mettono l’individuo a contatto con sé stesso e con l’ambiente che lo circonda.
In psicoterapia molti approcci esperienziali, come la Terapia della Gestalt, si fondano proprio sul “potere curativo” del radicarsi nel momento presente per aumentare l’autoconsapevolezza.
Vivi nel qui e ora!
Dott.ssa Laura La Carbonara
Psicologa e psicoterapeuta