Effetti positivi e negativi delle nuove tecnologie nella prima infanzia

A cura della Dott.ssa Laura La Carbonara
Psicologa e psicoterapeuta
Esperta in difficoltà scolastiche e disturbi specifici dell’apprendimento

Le nuove tecnologie sono ormai una parte integrante della quotidianità della maggiorparte della popolazione, ma in che modo esse influiscono sullo sviluppo cognitivo nella prima infanzia? L’uso dei dispositivi elettronici più diffusi, come pc, smartphone e tablet, ha effetti positivi o negativi per i bambini più piccoli?
Alcuni studi hanno cercato di dare una risposta a questo quesito, che spesso si pongono molti genitori e altre figure educative.

I possibili effetti negativi sono:
– uso eccessivo in termini di tempo e/o inadeguato con giochi diseducativi o violenti
– isolamento, asocialità
– disturbi dell’apprendimento
– disturbi dell’attenzione
– disturbi muscoloscheletrici

Al contempo alcune ricerche hanno evidenziato come il tablet e, più in generale, le nuove tecnologie touch screen sembrano costituire una potenziale risorsa per lo sviluppo delle capacità cognitive e linguistiche nei bambini molto piccoli (fino all’età di due anni) e offrire vantaggi di tipo educativo (Barr, 2013; Kirkorian e Pempek, 2013).
Inoltre, una rassegna di studi (Liberman, Bates e So 2009) documenta gli effetti positivi di alcune attività svolte con media digitali in età prescolare sullo sviluppo di competenze matematiche e linguistiche e delle capacità di lettura e di memoria.

Secondo il pediatra Alberto Villani, Presidente della Società Italiana di Pediatria, l’esposizione precoce a tablet e dispositivi elettronici interattivi va gestita in maniera quanto più precisa possibile in modo da poter fornire ai genitori e a tutti coloro che interagiscono con soggetti in età evolutiva delle regole comportamentali. Il pediatra sostiene che solo ai bambini a partire dall’età di tre anni va consentito l’uso di tali dispositivi, che deve avvenire sempre alla presenza vigile di un adulto e per un tempo limitato: 15-20 minuti al giorno per i bambini in età prescolare e massimo 2 ore al giorno in età scolare.

Tuttavia sull’età a partire dalla quale è consentito l’uso dei dispositivi elettronici e sul tempo di utilizzo non tutti concordano: infatti Dimitri Christakis, responsabile del Children’s Research Institute di Seattle, ha pubblicato nel 2014 un editoriale nella rivista scientifica JAMA Pediatrics in cui ha proposto, per bambini di età inferiore a due anni, un limite giornaliero tra i 30 e i 60 minuti davanti agli schermi e ha incoraggiato un uso accorto dei dispositivi interattivi.

Tutti certamente concordano sull’importanza di una costante presenza dell’adulto e della necessità di educare all’uso dei dispositivi elettronici allo scopo di ottimizzarne le potenzialità e riuscire così a ottenere la gran parte dei benefici dello strumento minimizzandone gli effetti indesiderabili.

Considerando i possibili effetti positivi e negativi dell’uso delle nuove tecnologie nella prima infanzia, l’adulto è chiamato a mediare adeguatamente l’utilizzo di questi strumenti da parte dei più piccoli, permettendo loro di accedere ad essi con opportuni limiti.
Impostare bene sin dall’inizio l’uso di questi importanti e irrinunciabili strumenti durante l’infanzia rappresenta la migliore garanzia per un utilizzo adeguato e proficuo anche in età preadolescenziale e adolescenziale.

Riferimenti bibliografici
Barr, R. (2013), “Memory constraints on infant learning from picture books, television, and tochscreens”, Child Development Perspectives, 7, 205-210.
Christakis D. (2014), “Interactive media use at younger than the age of 2 years. Time to rethink the American Academy of Pediatrics Guideline?”, JAMA Pediatrics, 168, 399-400.
Foulds H.L., Rodgers C.D., Duncan V., Ferguson L.J. (2016), “A systematic review and meta-analysis of screen time behaviour among North American indigenous population”, Obesity Review, 5(17), 455-466, DOI: 10.1111/obr.12389.
Hsin-yu C., Chien-Hsiou L. (2016), “Exploration of the associations of touch-screen tablet computer usage and muscoloskeletal discomfort”, Work, 53(4), 917-25, DOI: 10.3233/WOR-162274.
Kirkorian H.L., Pempek T.A. (2013), “Toddlers and touch screens: Potential for early learning?”, Zero to Three, 33, 33-37.
Lieberman D.A., Bates C.H., So J. (2009), “Young children’s learning with digital media”, Computers in the Schools, 26, 271-283.
Montagni I, Guichard E., Kurth T. (2016), “Association of screen time withself-perceived attention problems and hyperactivity levels in French students: A cross-sectional study”, BMJ Open, 6, DOI: 10.1136/bmjopen-2015-009089.
Qian Liu Q., Zhu X., Ziegler A, Shi J. (2015), “The effects of inhibitory control training for preschoolers on reasoning ability and neural activity”, Scientific reports, 5, DOI: 10.1038/srep14200.
Villani A. (2016), “L’infanzia e l’esposizione precoce a tablet e dispositivi elettronici interattivi”, Psicologia Clinica dello Sviluppo, Anno XX, Numero 2, Agosto 2016, 273-274.

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